“Peluche contro i vermi” è la singolare pagina aperta da alcuni genitori bolognesi in quanto, tra le precauzione dell’Ausl per contrastare l’infezione da ossiuri, c’ era inserito di non poter dormire con l’ orsetto..
Mi scrivono dalla pagina: “Buongiorno, siamo un piccolo gruppo di genitori (madri e padri) della scuola d’infanzia Arcoguidi Pace. Questa è un’iniziativa per ora informale, anche se condivisa dalle nostre rappresentanti. Dopo aver tanto parlato tra di noi e aver visto come tanti fossero scoraggiati, abbiamo scelto questa uscita pubblica per chiedere alle autorità competenti di prendere in mano la situazione in modo più organizzato e deciso. Faccio un esempio pratico: le scuole Arcoguidi Costa e Arcoguidi Pace sono scuole formalmente separate ma con alcuni ambienti comuni (dormitorio, salone giochi, giardino). Dal momento che nella prima non c’erano casi conclamati (il che non vuol dire che non ci siamo persone infestate dai parassiti, dato che nessuno ha organizzato uno screening) la AUSL non ha inviato neanche la circolare con le precauzioni igieniche. Nella seconda, bambini e bambine continuano a contagiarsi e a fare i test. Dopo un po’, nessuno vuol più neanche fare il trattamento, dato che se non lo fanno tutti è inutile e non si può ripetere all’infinito. Che fare, se non richiedere una gestione coordinata del problema in tutte le scuole?”
Aggiungono dalla pagina: “I genitori che vogliono aderire a questa richiesta possono:
– cliccare mi piace sulla pagina Facebook Peluche Contro i Vermi e condividere una foto del loro pupazzo con un messaggio di sensibilizzazione;
– inviare un’email a peluchevsvermi@gmail.com, indicando la scuola e la classe di appartenenza e allegando la foto del peluche “dimostrante”.
Da mamma che ha vissuto questo problema da vicino cerco nel mio piccolo, di diffondere questa richiesta e di supportare questi genitori oramai stanchi di dover affrontare tutto da soli perchè quando si parla di ossiuri sembra che sia un problema da poco e a nessuno importa tutto quello che ne consegue..la salute collettiva dovrebbe avere linee guida uguali per tutti e non lasciato al singolo impegno del genitore.
Nel gruppo Consigli da mamma a mamma Emilia Romagna avevo scritto a maggio del 2014 la mia esperienza traumatica che ho dovuto affrontare con la mia bimba che aveva 6 anni e che qui riporto:
“L’ossiuriasi, o enterobiasi, è la più comune delle infestazioni (malattie dovute ad elminti, o vermi) dell’uomo. La maggior parte dei soggetti infestati è costituita da bambini (L’ossiuriasi è diffusissima nei bambini a tutte le età; la frequenza nei lattanti può arrivare al 40-70%.) e si ritrova in tutte le classi socio-economiche, e la presenza di ossiuri non indica condizioni igieniche scadenti da parte della famiglia e possono essere i responsabili di notti insonni e trascorsi con grandi mal di pancia..
Voglio pubblicare la mia esperienza in famiglia perché non sempre i medici sanno individuare questa come causa di malessere e possono arrivare a sottovalutare i mal di pancia dei bambini.
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Cercherò di essere riassuntiva, ma ci tengo a mettervi a conoscenza di quello che è successo alla mia bimba perché non succeda anche a voi o perlomeno riusciate a trovare una soluzione.
Circa 1 mese fa Alice (6 anni) sempre verso le 20/20,30 prima di cena comincia ad avere mal di pancia, si lamenta, sempre di più fino ad urlare dal dolore e a doversi stendere per farle dei massaggini (che le danno poco sollievo)…all’ inizio pensiamoal fatto che dovesse andare in bagno, poi che si era stancata troppo durante la giornata e non ci facciamo molto caso perchè avvenivano al max 1 volta ogni 4/5 giorni..
Nel frattempo si sveglia anche 3 volte di notte in questo periodo accusando del gran dolore alla cocchina e al culetto che puntualmente mi arrabbio dicendole che è dovuta al fatto che non si asciuga bene quando va al bagno cosicchè la lavo e le metto del Bephantenol..
Di giorno sta sempre bene non si lamenta, ma ecco che verso sera riprende e ricomincia ad urlare e a soffrire da queste fitte dolorose cosicchè presi dalla paura che potesse essere qualcosa di più grave (appendicite, calcoli renali ecc), decidiamo il 5 maggio di portarla in ospedale al Pronto Soccorso del Maggiore dove naturalmente finita la crisi li stava bene ma dopo aver aspettato 3 ore la visitano controllando anche le urine che erano apposto.. la Dottoressa ci dice che il pancino sta bene e che non ha nulla..piuttosto dovremmo CERCARE DI DARE PIU’ ATTENZIONI A NOSTRA FIGLIA perchè secondo lei questi “mali” erano causati per attirare la nostra attenzione e di capire meglio il suo stato d’ animo visto che ha anche un fratellino.. (Come per dire: Ma voi che siete venuti a fare?A perdere tempo a quest’ora?) Naturalmente io insisto perchè voglio fare degli esami del sangue e anche quelli per la celiachia.
Bene il giorno dopo martedì pomeriggio porto mia figlia dal nostro Pediatra di base..gli racconto tutto ma anche lui controllandole solo il pancino dice che non è nulla e che dovrei stare serena e calma e che era inutile fare gli esami perchè dovevo prepararmi al fatto che risultassero tutti negativi e anche lui me la butta sul fattore psicologico e che dovevamo organizzare delle serate da soli con lei……(??:-////!!)
Il sabato mattina finalmente la portiamo a fare questo benedetto prelievo e tra urli e pianti ce la facciamo…i risultati sarebbero arrivati il 21 maggio…(così lontano nooooo)
Il martedì mio marito parte per lavoro tre giorni..il pomeriggio un altro attacco di dolore al fianco….(cavolo non potevi rimanere a casa? vedi forse è perchè sente la tua mancanza!!??) ma la sera prima di cena eccolo rispuntare più forte e acuto di prima…andiamo in panico così mio suocero ed io ci volatizziamo al Pronto soccorso di Bazzano dove le fanno un altro prelievo per confrontarlo con quello che già visualizzavano di sabato e anche delle urine e trovano questi valori di eosinofili molto alti e dei globuli bianchi nelle urine…le fanno anche un ecografia ma non sono specializzati in pediatria e ci dicono di andare con la loro richiesta il giorno dopo al Sant Orsola di Bologna..(Si accende la lampadina ad un assistente che dice che potrebbero essere anche i vermi..vermi??!! e che sono???!!!)
Finalmente il giorno dopo la si riporta in ospedale, la visitano..finalmente le guardano anche la cocchina e il culetto guardando bene..ma una dice che ha visto dei puntini e l’ altra no.. sempre esame delle urine e poi ecografia ma non risulta ci siano problemi..la diagnosi incerta è o allergia alimentare o vermi intestinali ma ci dice che vuole andare per esclusione quindi ci fa iniziare dalla sera con il Vermox 5ml per 3 giorni e di prenotare altri esami del sangue fra 7 giorni e visita dopo 5 giorni ( e così mi fiondo a fare tutto)..
Si inizia la cura del Vermox e finalmente mercoledì riesco a vedere quelli esserini così disgustosi piccoli tipo filini bianchi…che schifoo poverina! (e povera me ho iniziato la cura anche io!!)
I dolori continuano sempre la sera ma venerdì nonostante le nostre attenzioni e massaggini e coccole non riusciamo a far passare questi dolori e il pianto diventano urla strazianti…con gli occhi alle lacrime e sentendoci per l’ ennesima volta impotenti chiamiamo l’ ambulanza che prontamente arriva…questa volta un altro attacco di dolore avviene anche al Pronto Soccorso del Sant’ Orsola che decidono a quel punto di ricoverarla..
Alla fine dopo vari controlli e pareri medici ci dicono che ha “solo” una parassitosi intestinale molto importante e che i dolori sono dovuti a quello (speriamo aggiungo io)….è rimasta in ospedale 4 giorni….
….che senso di impotenza prova un genitore nel non riuscire a togliere il dolore ai propri bimbi vederli piangere e urlare dal dolore…e sentirsi non ASCOLTATI E COMPRESI DA CHI DOVREBBE FARLO….
Ovviamente la cura di Vermox è stata estesa a tutti quanti anche al piccolino!
Non sono stata breve come promesso (e vi ho messo da parte tutta la nostra parte emotiva fatta di notti insonni e di domande senza risposte e senso di inadeguatezza…), ma è stata un’esperienza così brutta che ci tengo davvero che venga conosciuta il più possibile…e non è finita qui visto che ho dovuto lavare e cambiare di tutto in casa e invece queste uova possono durare nell’ambiente sino a 2 settimane!! Speriamo di debellare definitivamente questi ossiuri..
PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE:
Sintomi
Spesso si possono avere gli ossiuri senza manifestare alcun sintomo ma, se presenti, il più comune è senz’altro prurito intorno al retto. Dopo che le uova dei parassiti sono state ingerite servono circa 1 o 2 mesi perché si inizi ad avvertire prurito al sedere.
Il prurito, di solito, è peggiore di notte ed è causato dalla migrazione dei vermi verso l’area del retto per deporre le uova. Quando un bambino si gratta nell’area che prude, potrebbe formarsi un eczema o un’infezione batterica intorno al retto. Nelle femmine l’infezione da ossiuri potrebbe diffondersi alla vagina e causare un’infezione vaginale.
Se il tuo bambino ha gli ossiuri potresti anche vedere i vermi nel water dopo che è andato in bagno, sembrano minuscoli fili bianchi lunghi circa 1 cm, bianchi e mobili. Potresti anche vederli nella biancheria intima del tuo bambino al mattino.
Si possono inoltre vedere nella zona anale o tra le natiche, nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra.
Trasmissione
L’infezione da ossiuri (conosciuta anche come”infezione da nematodo, enterobiosi o ossiuriasi) è molto contagiosa. Si viene colpiti ingerendo inconsapevolmente microscopiche uova di ossiuri che si possono trovare su superfici quali:
- biancheria da letto,
- asciugamani,
- vestiti (specialmente biancheria intima e pigiami),
- toilette,
- attrezzature del bagno,
- cibo,
- bicchieri,
- utensili della cucina,
- giocattoli,
- bancone della cucina,
- scrivanie o tavoli delle mense,
- sabbiere.
Le uova passano nell’apparato digerente per schiudersi nell’intestino tenue. Dall’intestino tenue le larve di enterobio continuano il loro percorso fino all’intestino crasso, dove vivono come parassiti con la testa attaccata alla parete interna dell’intestino.
Circa 2 o 4 settimane dopo la contrazione della parassitosi gli enterobi adulti iniziano a migrare dall’intestino crasso all’area intorno al retto; i vermi femmina, soprattutto di notte o al mattino presto, escono dall’ano per depositare migliaia di uova. Quando qualcuno si gratta nell’area dove avverte prurito, le uova microscopiche di enterobio si spostano sulle dita che, contaminate, possono poi trasportare le uova su varie superfici.
Le uova sono purtroppo piuttosto resistenti e possono rimanere vitali (cioè infettive) in un ambiente adatto fino a tre settimane. Non tollerano bene il calore, ma possono sopravvivere a lungo a basse temperature.
Se ti stai chiedendo se gli animali di famiglia sono in grado di trasmettere gli ossiuri al tuo bambino, non preoccuparti: gli ossiuri umani non possono colpire gli animali, compresi cani e gatti.
Terapia
Si somministra uno sciroppo specifico vermicida una sola volta in un’unica dose, ma vista la facile reinfezione, si consiglia di ripetere la somministrazione 15 giorni dopo. Il farmaco in genere viene prescritto anche a tutta la famiglia per eliminare l’infezione. Sebbene i farmaci vermifughi siano molto efficaci il prurito può durare fino ad una settimana dopo che è stata assunta, in questi casi è possibile associare una crema per alleviare il prurito.
La biancheria intima (inclusi i pigiami) e del letto deve essere rimossa e lavata in lavatrice (a 60°C).
L’uso degli asciugamani deve essere strettamente personale fino alla seconda somministrazione del farmaco. Lavare frequentemente le mani e tenere le unghie corte, per limitare l’accumulo sotto di esse delle uova in corso di grattamento.
Prevenzione
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Lavare le mani dopo essere andati in bagno, dopo aver giocato fuori, e prima di mangiare
- Fare la doccia o il bagno e cambiare l’intimo ogni giorno
- Tenere corte e ben pulite le unghie dei bambini
- Non grattarsi intorno al sederino
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Non mangiarsi le unghie
RIPORTO DA Il Resto del Carlino
Bologna, 25 marzo 2015 – “Da qualche giorno, i bambini della scuola dell’infanzia Arcoguidi Pacedi Bologna non possono più portare i loro pupazzi di peluche nel dormitorio durante l’ora del riposo pomeridiano” per via di “una delle precauzioni che l’Ausl ha diramato” per “contrastare l’infestazione da ossiuri (più comunemente noti come vermi intestinali) che si è diffusa da settimane in quasi tutte le scuole d’infanzia, primarie e asili nido del quartiere Saragozza”.
Inizia così la lettera-comunicato diffusa oggi agli organi di informazione da “rappresentanti e alcuni genitori della sezione gialla della scuola d’infanzia Arcoguidi Pace” (così si firmano). E l’Ausl conferma che: sì, in alcune scuole ci sono casi di ossiuri e che sono state prese delle contromisure relative anche ai giochi (non solo ai peluche) e in generale agli oggetti che i bambini si portano da casa per il momento del riposo pomeridiano. I genitori ricordano che “questi parassiti sono specifici dell’uomo, si diffondono molto facilmente per via orofecale e provocano conseguenze che vanno dal prurito all’inappetenza, fino -nei casi più gravi e rari- alle appendiciti e alle salpingiti”. E per arginare il problema l’Ausl avrebbe raccomandato il lavaggio continuo delle mani, la sterilizzazione quotidiana della biancheria e altre cose. Ma sono “indicazioni arrivate tardi, in modo frammentario ed evidentemente di poca efficacia. Ma soprattutto la verifica della diffusione dell’infestazione è stata lasciata alla buona volontà dei singoli genitori”, si legge nella lettera agli organi di informazione; in pratica, si teme che tanti non sappiano di avere a che fare col ‘problema’.
Fatto sta che, scrivono ancora i genitori, “i bambini sono pieni di parassiti (nella nostra classe, due su tre tra quelli che hanno effettuato il test), hanno le mani rovinate dal sapone, genitori ridotti a protesi della lavatrice. E niente peluche. Ma il problema non è solo questo, ovviamente”. I parassiti “hanno cominciato a infestare anche i fratelli minori dei bambini” ed è un problema in quanto “i neonati non possono essere trattati con i farmaci, e a lungo termine gli ossiuri hanno effetti dannosi, soprattutto per i soggetti più deboli”. Secondo le famiglie, pero’, stante questa situazione, l’Ausl “non ritiene di avere dati a sufficienza per prescrivere alle scuole nè trattamenti di sanificazione degli ambienti nè terapie farmacologiche. Intanto, i parassiti si riproducono, i bambini guariti vengono di nuovo contagiati da quelli che si sono nel frattempo infestati”. Per cui all’Ausl e alle scuole si chiede di cambiare passo con “risposte coordinate ed efficaci”possibilmente più utili del bandire i peluche)”.
Il che vorrebbe dire: uno “svermi-day entro mercoledì 1 aprile: trattamento farmacologico indicato in tutte la scuole del quartiere, prima delle vacanze pasquali, a tutti i bambini e ai loro famigliari che non l’hanno ancora effettuato, ovviamente con la prescrizione e il controllo dei pediatri e dei medici di famiglia” e la cosa si ripete di prassi dopo due settimane. E poi servono la sanificazione degli ambienti tra il 2 e il 7 aprile approfittando delle vacanze pasquali e un controllo nelle scuole sull’andamento dell’infestazione. I genitori che vogliono aderire a queste richieste sono invitati a cliccare ‘mi piace’ sulla paginaFacebook ‘Peluche Contro i Vermi’ e a segnalare la cosa all’Ausl per mail.
LA NOTA DELL’AUSL
“Quanto segnalato da alcuni genitori della scuola Arcoguidi Pace di Bologna è già all’attenzione dell’Azienda Usl di Bologna, a partire dalle comunicazioni ricevute dai Pediatri di Libera Scelta dallo scorso 26 gennaio in poi.
Gli operatori del Dipartimento delle Cure Primarie e del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna hanno fornito tempestivamente, già il 29 gennaio, attraverso una lettera inviata alle famiglie, al personale scolastico e ai pediatri di libera scelta, le indicazioni di prevenzione e profilassi appropriate. Successivamente, nel mese di febbraio, hanno incontrato genitori e personale scolastico. Una accurata igiene personale, con particolare attenzione per il lavaggio delle mani e delle parti intime, e la pulizia regolare degli ambienti di vita dei bambini, a scuola come a casa, dei loro abiti, della biancheria da letto e da bagno e degli oggetti da loro comunemente utilizzati, sono le fondamentali norme di prevenzione.
Il trattamento farmacologico, che può essere prescritto dal Pediatra o dal Medico di Medicina Generale, è efficace per la scomparsa dell’infezione, ma non è appropriato a scopo preventivo. La terapia farmacologica consiste nella assunzione di una singola dose di farmaco per via orale, da ripetere dopo due settimane, ed è raccomandata anche ai familiari e ai conviventi.
Le infezioni da ossiuri, più frequentemente riscontrabili nei bambini sino a 14 anni, sono estremamente comuni, ma non pericolose per la salute e si risolvono con una semplice terapia farmacologica e il rispetto delle comuni norme igieniche. Nel corso del 2015, a Bologna, i casi accertati di ossiuriasi sono, a tutt’oggi, 46 (3 dei quali riguardanti adulti). La trasmissione avviene per via oro-fecale. Le uova sono trasportate alla bocca attraverso le mani sporche o, più raramente, attraverso oggetti contaminati, come ad esempio i giocattoli”.