Preveniamo il tumore della cervice!

Modena 20.11.2015 – Siamo a Marzo 2013 il Pap-test risulta positivo ed avevo da poco scoperto di aspettare il mio bimbo perciò quando ho fatto la colposcopia non hanno potuto farmi la biopsia che ho dovuto aspettare esattamente un anno fino a marzo 2014.
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Quando ho effettuato la biopsia in ho scoperto di avere il tumore al collo dell’utero (Per approfondire clicca QUI ) e ad ottobre 2014 mi hanno fatto una conizzazione ma al Pap test successivo ho scoperto di essere di nuovo punto e a capo. In quel momento ero incinta della mia secondogenita e avrei potuto rischiare il parto pretermine …per fortuna è nata proprio il giorno della dpp!
A febbraio dovrò rifare la biopsia per vedere se anche questa volta è cancro al collo dell’utero e nel caso ripetere un altra conizzazione.
VACCINATE se avete figlie non fatele rischiare di fare la mia fine, non è vero che solo le poco di buono hanno l’HPV..io ho fatto l’amore la prima volta con quello che ora è mio marito – non si trasmette solo con rapporti sessuali – ora ho una bimba e quando sarà il momento la vaccinerò.
Non tutte sono a conoscenza di questo vaccino ma ritengo che sia un ottima cosa ed è molto importante sapere che attualmente c’è questa possibilità.
Mamma Valentina Rizzo Corallo

 HPV – Human Papilloma Virus

Fonte: Sito Vaccinarsi.org

Il papilloma virus umano o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus appartenente al gruppo dei papillomavirus. Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse nella popolazione e la via di trasmissione è il contatto diretto, generalmente sessuale, con una persona infetta.

L’uso del condom non elimina totalmente il rischio di infezione dal momento che il virus infetta spesso anche la cute non protetta dal profilattico. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica e il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. Tuttavia l’infezione da HPV può esitare in una malattia virale persistente che si manifesta con una varietà di lesioni della pelle e delle mucose. Sono stati identificati più di 100 tipi di HPV, la maggior parte dei quali causa lesioni come le verruche comuni, che spesso si trovano a livello delle mani e dei piedi. Circa 40 tipi di HPV infettano invece le mucose, in particolar modo quelle genitali, causando le verruche veneree, note anche come condilomi acuminati o creste di gallo. Alcune lesioni possono evolvere verso gravi forme neoplastiche. Per questo motivo i tipi di HPV (sierotipi) che infettano le mucose vengono divisi in due tipi:

  • a basso rischio (non-oncogeni): causano lesioni genitali benigne a basso rischio di trasformazione maligna (i più comuni sono il sierotipo 6 e l’11, che da soli sono responsabili di circa il 90% delle verruche veneree).
  • ad alto rischio (oncogeni): causano lesioni genitali ad alto rischio di trasformazione maligna. (I più comuni sono il sierotipo 16 e il 18, che insieme sono responsabili di circa il 70% dei tumori della cervice uterina, oltre che di altri tumori della regione ano-genitale).

Il tumore associato ad HPV più comune è il carcinoma del collo dell’utero, noto anche come carcinoma della cervice o cervicale. Tuttavia, a seguito di infezione con tipi di HPV oncogeni, possono verificarsi anche altre forme di neoplasia maligna a livello genitale (vulva, vagina, pene), nell’area ano-rettale e nell’oro-farige. Inoltre alcuni tipi di HPV possono infettare anche le vie respiratore causano quadri come la papillomatosi laringea.

Impatto sulla popolazione

Senza dubbio il carcinoma del collo dell’utero è la lesione più temibile tra quelle associate all’infezione da HPV, per gravità e frequenza. Esso è infatti il secondo tumore più frequente nel sesso femminile, con circa 500.000 nuovi casi all’anno e 250.000 decessi nel mondo, ed è il primo tumore riconosciuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come totalmente riconducibile a un’infezione. In Italia si verificano ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e 1.500 decessi. Si stima che almeno il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus HPV di qualunque tipo, e che oltre il 50% si infetti con un tipo ad alto rischio oncogeno. La maggioranza delle donne con infezione da HPV fortunatamente non ammalerà di tumore, tuttavia l’infezione è una causa necessaria per lo sviluppo dello stesso.

La prevenzione si può attuare attraverso lo screening, utilizzando il Pap-test o HPV-DNA, (raccomandato ogni tre anni per le donne tra 25 e 64 anni), che consente di individuare precocemente e di trattare le atipie cellulari che precedono il cancro del collo dell’utero, e attraverso la vaccinazione.


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