Dalla Bacheca Facebook del Prof. Roberto Burioni:
“Una delle frasi che più frequentemente vengono pronunciate dai genitori che non vaccinano i figli è “io ho avuto il morbillo e non mi è successo niente”. E’ un concetto stupidissimo secondo il quale dovremmo girare in moto senza casco e fare viaggiare i bimbi in auto senza cintura, oppure fumare perché il nonno di un nostro amico è arrivato a 90 anni con 20 sigarette al giorno.
Purtroppo per i loro figli invece il morbillo è una malattia molto pericolosa, e siccome è probabile che i non vaccinati lo prenderanno da adulti (l’età media dei casi in italia nel 2014 è sopra i 18 anni) per costoro sarà ancora più pericolosa.
So già che di me non si fidano, ma forse Riccarda Toson, che ringrazio per la sua disponibilità, saprà convincerli che ho ragione. A causa del morbillo, contratto a 4 anni, ha gravi problemi uditivi che la costringono a complicatissime cure. Se si fosse potuta vaccinare (allora il vaccino non c’era, in Italia è arrivato nel 1976) adesso non avrebbe alcun problema.
Pensateci quando credendo a stupidaggini senza senso decidete di non vaccinare i vostri figli: perché è vero che – come ripeto spesso – non vaccinandoli mettete a rischio la comunità; ma il rischio maggiore lo corrono i vostri figli in prima persona.”
Le complicanze più frequenti del morbillo sono la diarrea (in un caso su sei), l’otite media (in un caso su 20), la polmonite o bronchite (in un caso ogni 25), le convulsioni febbrili (in un caso ogni 200), una grave encefalite (infezione del cervello, in un caso ogni 1.000), una trombocitopenia (una grave alterazione della coagulazione e del sangue, in un caso ogni 3000).
Quando fare il vaccino
Il vaccino antimorbilloso non viene somministrato da solo: è sempre combinato con quello contro la parotite e la rosolia (è il cosiddetto vaccino trivalente). È costituito da virus vivi attenuati, resi cioè incapaci di provocare la malattia ma ancora utili a risvegliare le difese immunitarie.
Vengono vaccinati i bambini dopo il compimento dell’anno; possono essere vaccinati anche giovani e adulti che non siano immuni. Se una persona non immune viene in contatto con un malato, può prevenire lo sviluppo della malattia vaccinandosi entro 72 ore.
Il calendario vaccinale prevede due dosi di vaccino: una tra 12 e 15 mesi, la seconda a 5-6 anni, insieme al richiamo del vaccino contro difterite, tetano e pertosse o del vaccino esavalente.
Il vaccino è efficace nel 98-99% dei casi e l’immunità dura tutta la vita.
Nel 1998 il ricercatore Andrew Wakefield pubblicò uno studio secondo il quale l’aumento dei casi di autismo sarebbe stato da provocato dal vaccino antimorbilloso. Benché fin dall’inizio molti scienziati avessero messo in dubbio la sua ricerca, la notizia ha avuto larga eco e tutt’ora viene spacciata per vera su diversi siti Internet e pubblicazioni.
Nel 2011 il giornalista scientifico Brian Deer, al termine di un’inchiesta durata molti anni, ha pubblicato sulla rivista medica British Medical Journal la prova che la correlazione non esiste e che l’articolo di Wakefield è frutto di una frode, successivamente ammessa dall’autore stesso. Il falso articolo di Wakefield ha fatto molti danni, inducendo numerose famiglie a evitare non solo questa vaccinazione, ma la pratica della profilassi in generale.
Fonti: le informazioni sull’efficacia e le indicazioni dei vaccini, e i dati epidemiologici contenuti nelle schede informative sui singoli vaccini sono basati su documenti ufficiali dell’Istituto superiore di sanità e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA)
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FONTI / BIGLIOGRAFIA
- http://www.epicentro.iss.it
- http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez19/2652485.html
- http://www.levaccinazioni.it
- http://www.who.int/immunization_monitoring/data/data_subject/en/index.html
- Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRC) 2010-2015
- Epidemiology and Prevention of Vaccine-Preventable Diseases, The Pink Book: Course Textbook, 12th Edition Second Printing (May 2012)