“Un esempio vale più di mille parole.”
Il modo più importante per insegnare loro le buone maniere e il rispetto dell’ambiente che li circonda inizia da casa. Ci sono, pertanto, delle regole che dobbiamo seguire in primis noi genitori per educarli a diventare rispettosi verso il prossimo.
Ringraziare, dare il buongiorno o chiedere le cose per favore non sono semplici atti di cortesia: se i bambini imparano a capire quali sono le esigenze delle persone che li circondano, metteranno in pratica le buone maniere, imparando ad essere individui ben educati e compassionevoli.

Gesti di cortesia per permettere ai figli di connettersi con il mondo.
È molto probabile che un bambino di 3 anni, al quale i suoi genitori hanno insegnato a dire “grazie”, “per favore” e “buon giorno”, non comprenda ancora bene il valore della reciprocità e del rispetto di queste parole. Ciò nonostante, tutto questo crea un adeguato e meraviglioso substrato, affinché le radici siano forti e profonde.
L’età magica compresa tra i 2 e i 7 anni, è quella che Piaget denominava “stadio dell’intelligenza intuitiva”. È in questa fase che i più piccoli, nonostante non comprendano il mondo degli adulti, risvegliano progressivamente il loro senso del rispetto, intuiscono quell’universo che va oltre le proprie necessità, per scoprire l’empatia, il senso della giustizia e, ovviamente, la reciprocità.
Un esempio vale più di mille parole. Questo modo di dire si configura molto bene ai bambini piccoli che ancora non sono in grado di comprendere il linguaggio di noi adulti.
Il bambino infatti, guardando i comportamenti dettati dai genitori, crederà automaticamente che quella cosa si può fare.
Stesso discorso vale per le frasi e parole di gratitudine che si dicono.
Se il bambino le ripete state certi che significa che le ha sentite dire da qualcuno.
Gianna N.: Io penso che siano le basi per una buona educazione
Ilaria B.: Penso che i nostri bimbi imparano da noi cosa fare e dire in ogni occasione! Se proviamo loro di questi piccoli buoni esempi cresceremo adulti maleducati e del “tutto dovuto”!
Claudia C.: Mio figlio in seconda elementare ha il quaderno con un compito tutto basato su queste parole e il loro concetto.. hanno anche fatto un tabellone da esporre fuori dalla classe. Non lo vedo così strano o anacronistico .
Vanna C.: Insegnare la gentilezza può essere oggi un metodo rivoluzionario…! Nulla a che vedere con l’ educare, però, perché l’ educare è azione, esempio concreto.
Michela M.: Io e mio marito siamo pesantissimi con nostro figlio, lo ammetto, ma vogliamo che impari l’educazione. Credo sia alla base del vivere civile. Comunque concordo con chi dice che l’esempio è la cosa più importante, i bambini imparano dal comportamento degli adulti.
Elena L.: Parole che a me hanno insegnato e ben inculcato nella mente. Io sto cercando di fare altrettanto con Samuele..ma purtroppo nella quotidianità le sento raramente e ho come l’impressione che si stiano perdendo.
Per questo motivo, quando il bambino scopre che dare il buongiorno, chiedere le cose per favore e ringraziare gli fornisce rinforzi e trattamenti positivi, non smetterà mai di comportarsi in questo modo. Vale la pena tenerlo in considerazione e soprattutto diamo noi per primi il buon esempio chiedendo scusa quando sbagliamo!
Si dovrebbe partire da qui per tornare ad educare!
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Sono docente alessandria.disegno storie anche in inglese genere fumetto bimbi da colorare.se ci fosse un concorso o altro sui saluti e la loro importanza partecipò volentieri ..grazie
Spalla
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parole sante. Buongiorno, buonasera, grazie, prego… basta così poco per trasformare i musi lunghi in sorriso!
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Si basta davvero poco!!!
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