“Tossiva e non respirava, le labbra diventavano blu”-la pertosse raccontata da mamma Francesca.

Ho deciso di condividere la mia esperienza, dopo un travagliato pensare…lo faccio??non lo faccio?? ho davvero voglia di ricordare??..ma lasciamoli lì, in quell’angolino di mente impolverato, quei ricordi difficili da ripensare..

Eh no, questa volta no!

Orlando.jpg

Devo fare un regalo a tutte le mamme, soprattutto a te che sei un pò snob,magari radical chic, ancora convinta che i vaccini non siano la scelta giusta per il tuo adorato bambino .

Perchè, mi dirai:-che possibilità e che sfiga dovrei avere che gli accada qualcosa??tanto tutti gli altri sono vaccinati!mi dirai: -proprio io devo imbottirlo di veleno ,e fargli fare la trivalente a 2 mesi?non sarà troppo piccolo?aspettare almeno i 5 mesi …oppure non fargliela proprio….mica prenderà la pertosse ?!

Forse la stronza radical chic ero io mamme.

Mi presento,sono Francesca mamma di Marco, nato il 21 febbraio 2013 nel nuovo ospedale”Papa Giovanni” di Bergamo. La sua nascita è stata per me La Nascita. e quella notte, è stata per me, La Notte. Dai vetri della sala parto vedevo la neve cadere, credevo fosse magia…poi, quando dopo diverse ore di travaglio e un’oretta di parto ho stretto sul ventre quel fagottino d’oro e d’amore…non ho capito piu’ nulla,a parte l’intuizione che la felicità risiedesse lì.

I primi tempi sono stati semplici per me.Vuoi per l’istinto materno,vuoi per la mia mansione lavorativa di educatrice di asilo nido…tutto mi sembrava perfetto…persino l’allattamento andava a gonfie vele! Ero così felice!

Poi una tiepida mattina di maggio mi sono accorta che Marco,due mesi e mezzo,aveva il raffreddore. E qualche giorno dopo una tosse un pò grassa.essendo piccino decisi di farlo visitare dal nostro bravissimo pediatra privato, Dott.Bianchi, il quale riscontrò una tosse da trattare con lavaggi nasali.

Pochi giorni dopo, la tosse divenne più insistente, molto catarrosa. Un pomeriggio,ero a casa con Marco…ricordo come fosse ieri: l’avevo in braccio e ad un tratto cominciò a tossire. Tossiva e non respirava, tossiva e la lingua e le labbra diventavano blu. D’istinto gli soffiai in faccia e dopo qualche istante si riprese.

Mani neonato.jpgEro spaventata,immobile e mi sentivo inerme.cosa potevo fare? chiamai mia madre e insieme ci recammo ad un vicino ospedale,nei dintorni di Bergamo. Avemmo la sfortuna che durante la visita Marco non avesse alcun tipo di crisi di tosse,pertanto la pediatra presente ,prese sotto gamba la situazione, credendo fossi una madre un pò troppo apprensiva. Così ci dimise, con una diagnosi di tosse catarrosa che interessava le alte vie respiratorie.

Affranta tornai a casa sperando che quel singolo episodio rimanesse tale.I giorni successivi le cose non sembravano migliorare,così, 48 ore dopo,decisi di portare marco dalla pediatra di base per capire cosa potevamo fare per questa strana tosse forte e insistente. Anche lei, in ambulatorio,diagnosticò una tosse catarrale.

Non sapevo più dove sbattere la testa…il mio cucciolo di 2 mesi e mezzo aveva una tosse molto forte giorno e notte,tanto catarro che non riusciva ad espellere e nessuno riusciva a capire come curarlo, soprattutto!!!

Nei due giorni successivi le cose peggiorarono. Marco aveva dei veri e propri eccessi di tosse dove le apnee si facevano frequenti e io non riuscivo a gestirle.L’unico modo per contenere questi momenti era soffiargli in faccia,pizzicarlo e attaccarlo al seno per farlo riprendere.Io non ero io. Ero in una bolla di paura primordiale,ero bloccata da un’angoscia che è impossibile descrivere e raccontare.

Decisi di ricontattare, a distanza di una settimana dalla visita che aveva fatto,il nostro Dott.Bianchi, famoso pediatra di Bergamo con alle spalle più di 30 anni di Patologia Neonatale, per fare in modo che rivedesse il mio Marco. Così fù .Entrata in studio con mio marito, il mio piccolino cominciò con un attacco di tosse…il medico impallidì, lo visitò accuratamente,dopodichè ci chiese di sederci poichè avrebbe  dovuto parlarci.

Ci disse che era tanti anni che non vedeva un caso del genere, talmente assurdo che addirittura era come trovare per strada,in una via trafficata un fungo…che il problema di Marco era una tosse pertussoide, cioè una forma di pertosse.

Dovevamo solo sperare che Marco superasse il periodo di crisi, poichè ogni volta che aveva un accesso di tosse,entrando in apnea,l’ossigeno non arrivava ai polmoni e le complicanze sarebbero state che se le apnee fossero state più lunghe del previsto avrebbe subito sofferenze a livello cerebrale. O morte,ci disse.

Insomma,non c’era molto da fare.. a parte antibiotici,cortisone ecc…c’era solo da sperare.

Evito di raccontare come furono i giorni seguenti.Una mattina stava talmente male che ricontattai il Dott.Bianchi, il quale dopo un’accurata visita mi fece un documento di ricovero  ospedaliero per Marco.

Fu una giornata intensa,angosciante, tremenda. Flebo,saturimetro e tanta speranza. I medici dissero che ossigenava bene e che potevo portarlo a casa…ero terrorizzata di tenerlo con me da sola,avevo paura accadesse qualcosa. Spesso veniva da me mia madre ad aiutarmi, e di notte mentre mio marito cercava di riposare ,noi vegliavamo a turni su Marco tenendolo in braccio per fare in modo che  gli accessi di tosse fossero meno intensi.

Orlando1.jpgQuesto periodo durò due mesi.Poi piano piano le cose migliorarono,la paura però ,come un cancro,ci divorava. La malattia durò in tutto 7 mesi. Fu un calvario…il pensiero di perdere il proprio bambino,la paura costante che non riesca a superare la malattia…entra dentro di te…mangia i tuoi pensieri e si nutre del futuro.

Siamo stati forti, ce l’abbiamo fatta. Finita la malattia abbiamo potuto vaccinare Marco, abbiamo ricominciato a vivere e a goderci la vita.

Prima ho dovuto superare il trauma con il prezioso aiuto di una psicologa, la Dott.ssa Alessandra Foroni che colgo l’ occasione di  ringraziare pubblicamente.

Il trauma di una gioiosa maternità spezzata dalla paura di una possibile perdita – Ed è grazie anche a lei, se ho avuto il coraggio di raccontare tutto ciò – Ed è grazie al Dott. Bianchi se Marco oggi e qui accanto a me, mi sorride e mi dice: -mami, ti voglio bene..sei un tesoro!

Volevo concludere dicendo che ora sono al settimo mese di gravidanza, Marco diventerà presto fratello maggiore… E il regalo più grande che la nostra famiglia farà al piccolino, sarà vaccinarlo e proteggerlo da ciò che il primogenito ha vissuto!

Mamma Francesca Orlandi


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4 pensieri riguardo ““Tossiva e non respirava, le labbra diventavano blu”-la pertosse raccontata da mamma Francesca.

  1. Arrivo al tuo blog da instamamme e non mi sento per niente una radical chic o altro, sta di fatto che non ho vaccinato mio figlio , di nessun vaccino ne intendo farlo. Ho fatto questa scelta consapevole dopo essermi documentata e aver parlato con vari medici. Non ho mai pensato di non vaccinare perchè “tanto lo fanno gli altri e io evito di farlo” che trovo una frase veramente maleducata nei confronti di chi ha scelto una cosa diversa dalla tua. Non volevo nemmeno commentare ma ho voluto esprimere il mio pensiero come te lo hai fatto in questo post.
    Anche mio figlio ha preso la pertosse, all’asilo nido e per giunta da un bambino vaccinato. Ha fatto 2 mesi di pertosse forte e poi piano piano è passata. Non ho dato ne antibiotici ne altro e lasciato che la malattia facesse il suo corso. Non scandalizzarti della mia scelta, sono andata dalla pediatra, ma ho deciso consapevolmente di non usare antibiotici che in questi casi serve a poco. Io credo che tu e il tuo bambino siate stati molto sfortunati perché era molto piccol, se fosse stato più grande avrebbe avuto meno crisi . Capisco il tuo pensiero e il tuo punto di vista ma impostare un post del genere additando chi non la pensa come te non è moralmente giusto. Siamo in un paese dove si lotta per i diritti dei “diversi ” ma si dovrebbe lottare sul diritto di esprimere sempre quello che si è è si fa e che tutti lo accettassero anche se diverso dal proprio pensiero.
    Ti auguro una serena gravidanza

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  2. Sto vivendo proprio in questo mesi l’incubo della pertosse prima mio figlio di 13 anni vacinato poi la mia piccolina di 4 vagonata ..e nessuno è in grado di duagnosticato.

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