Pasqua: la torta pasqualina della suocera

Quando l’ho conosciuta, avrei dovuto intuire subito che non sarei mai più rientrata nei miei jeans taglia 38. Avrei dovuto immaginare che mi avrebbe presa per la gola e mi mi avrebbe cucinato sempre e per sempre, ogni domenica della mia vita, tutto quello che mi piaceva. Avrei dovuto già capire che i suoi carciofi fritti e le polpette con le melanzane non hanno pari, ma quando l’ho conosciuta nessuno mi aveva ancora detto che i suoi tubettini con le cozze  avevano conquistato mezza Puglia! E nessuno mai mi aveva parlato della sua crema di prezzemolo, del coniglio alla cacciatora, della focaccia di cipolle.

Mia suocera, Maria: 72 anni, un’ intelligenza arguta, una manualità sviluppatissima, si diletta in mille arti e mestieri, ha sempre un’ago pronto, un ritaglio di giornale con un articolo di Alberoni da mostrare, un merletto da attaccare ad una tovaglia, un nuovo ricamo iniziato, una notizia fresca sentita al tg, una sua idea precisa e puntuale, mai frutto di distrazione, ma di profonde riflessioni.

Ha anche sempre il giusto consiglio, ha sempre il fiato per sostenere figli, nuore e genero, nipoti e marito nei momenti di difficoltà e di affanno che -ahimè- ci sono e ci saranno finchè saremo terreni. Ha sempre tempo(o meglio sa sempre trovarlo) per tutti e per fare tutto come se le sue giornate fossero di 48 ore e le mie sempre di 24. Trova il tempo per telefonare, per preparare i miei amatissimi carciofi sott’olio, per leggere, per ascoltare musica sul suo i-pad, per cucire le mie tovaglie, per organizzare un pranzo, per preparare le polpette per le sue adorate nipotine, per curare le sue piante, per governare due case senza mai lasciare nulla al caso, per mettere le noci a bagno la notte di San Giovanni, per decorare le bottiglie di cherry.

Avrei dovuto capire dieci anni fa che per molti versi, mi avrebbe migliorata e stimolata: mi ha trasmesso l’amore per la casa, l’importanza dell’ospitalità, le regole per un buon pranzo, la  necessità di organizzare e pianificare come regola per la buona riuscita di tutto.

Ripongo le tovaglie nelle buste con le etichette come lei, devo avere sempre i cassetti in ordine, preparo pastasciutta il giovedì e brodo il sabato, ho l’agenda della casa, so cucire al punto croce e da circa un anno ho anche due piante integre! Miracoli della suocera.

Ho capito una cosa: i suoi piatti io non riuscirò mai a riprodurli e per mio marito saranno sempre “buoni ma non come quello di mamma”.

Oggi dunque faccio un regalo speciale a tutte le nuore, anzi due: una ricetta ed un consiglio. Scriveteli entrambi sulla parete della cucina con un pennarello indelebile rosso.

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La ricetta è quella della fantastica torta Pasqualina preparata da mia suocera, che io ho provato a riprodurre garantendomi una variazione sul tema  buono ma manca qualcosa“. Ed è vero, perché io ricordo ancora quel lunedì di Pasquetta in cui ho assaggiato per la prima volta questa torta e ne sono rimasta folgorata.

Il consiglio è di non lanciarsi mai a riprodurre ricette delle suocere perché i vostri piatti non saranno mai abbastanza gustosi: nei piatti esiste una componente affettiva e di ricordi che a mio avviso ne determina il sapore. Ed è giusto preservarla così. Come questa torta, che per tutte le Pasquette della mia vita farò preparare a lei.

Perchè quel qualcosa che manca a me, posso dirlo, è proprio l’affetto con cui lei  la prepara per me sapendo che la adoro.

Ingredienti per il pan brioche (ricetta Bimby libro base)

250 g. di latte

  • 550 g. di farina “00”
  • 50 g. di olio di oliva
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 10 g. di sale fino
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • 1 uovo

Preparazione.

Ho versato nel boccale il latte: 30 sec. 37° vel. 1. Ho aggiunto gli altri ingredienti e impastato per 3 minuti, velocità spiga. Ho trasferito il tutto in una ciotola di alluminio, coperto e lasciato lievitare per un’ora circa.

Ingredienti per il ripieno.

  • 1 kg di spinaci (nella versione originale cicorie)
  • 5 carciofi
  • 250 grammi di piselli
  • 6 uova
  • 250 grammi di ricotta
  • olio
  • cipolla
  • sale
  • parmigiano

Preparazione

Ho pulito gli spinaci e lessati in una padella capiente (gli spinaci si lessano senza aggiunta di acqua). Ho pulito i carciofi, lì ho tagliati a spicchi sottili e li ho soffritti con olio e cipolla, sfumando con del vino bianco. Ho cotto con olio, cipolla, sale ed un pizzico di sale dei piselli surgelati.

Nel frattempo ho mescolato la ricotta con 3 uova, un pizzico di sale e del parmigiano grattugiato. Ho aggiunto gli spinaci, i carciofi e i piselli ed amalgamato il tutto.

Ho imburrato ed infarinato una padella di circa 28 cm di diametro ed ho ricoperto il fondo con un disco di pan brioche, lasciando fuoriuscire l’impasto dalla padella. Ho trasferito dunque il ripieno. Ho creato 3 buchi distanziati tra loro nel ripieno ed ho versato in ognuno il contenuto di un uovo. Ho ricoperto con altro impasto di panbrioche formando una griglia. Ho tagliato l’impasto in eccesso e spennellato la superficie con un tuorlo d’uovo.

Ho infornato in forno statico preriscaldato per circa 30 minuti a 180 gradi.

Il vino: servitela con un Fichimori, vino rosso freddo, l’unico vino rosso freddo, un Negramaro del Salento profumato di frutti di bosco.

Foto, Testi e Ricetta di Claudia Massaro

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