Oggi 5 maggio è la Giornata Mondiale per la lotta alla pedofilia e la pedopornografia, data scelta per sensibilizzare e porre l’attenzione su un crimine inaccettabile che si perpetra quotidianamente ai danni di tanti bambini e bambine che vedranno per sempre il loro futuro compromesso irreparabilmente.
L’Appello del professor Ernesto Caffo, Presidente di SOS Telefono Azzurro Onlus: “Per ogni bambino che è vittima di abusi c’è qualcuno che sa e non parla”
Parlare di questi temi estremamente delicati che trovano terreno fertile in determinate condizioni sociali, familiari e individuali, è prima di tutto un dovere. Perché aiutiamo a rompere il silenzio, ad allontanare l’omertà e a sostenere la prevenzione cercando di ostacolare il perpetuarsi di quegli episodi capaci di distruggere una vita sul nascere.
“I bambini raccontano. Per questo, da quasi 30 anni esiste Telefono Azzurro: per raccogliere le loro voci e aiutarli, prima che gli esiti siano drammatici e fatali. Lo studio – aggiunge Caffo – di questi fenomeni e dei contesti in cui si verificano, la stretta collaborazione con istituzioni e servizi del territorio sono gli unici strumenti in grado di offrire una soluzione. Ma vanno supportati e rafforzati, affinché la prevenzione e la cura delle conseguenze psicologiche sulle vittime siano davvero possibili. L’abuso sui bambini si combatte ogni giorno con azioni concrete di tipo culturale, etico, educativo e terapeutico”.
La linea 114 per l’Emergenza Infanzia è attiva H24 ed è il numero a cui rivolgersi in caso di abuso su minore. Sostieni Telefono Azzurro#fermalapedofilia
Il più delle volte il pericolo non viene dagli “sconosciuti” come per decenni hanno sostenuto le nostre mamme: la maggior parte degli abusi sessuali denunciati vengono messi in atto da persone appartenenti al proprio nucleo familiare (oltre il 76% dei casi della linea 1.96.96 e oltre il 54,3% dei casi per la linea 114).
Il target delle vittime è generalmente costituito da bambine (65%) sotto gli 11 anni di età, ma generalmente sono tutti i bambini e le bambine sotto i 10 anni ad essere maggiormente interessati dalla perversione della pedofilia con dati che aumentano di anno in anno. Tra questi numeri rientra anche la piccola Fortuna Loffredo, la piccola di 6 anni buttata dal balcone della sua palazzina di Caivano. Colpevole solo di essersi ribellata e di voler rivedere la luce che il suo aguzzino ha voluto spegnere per sempre.Per quanto riguarda, invece, le vittime di sesso maschile sono sempre più bambini sotto gli undici anni (dal 40,8% del 2014 al 55% del 2015 sulle linee di ascolto; dal 50% del 2014 al 60,9%del 2015 al 114 Emergenza Infanzia). Si conferma la prevalenze delle vittime di nazionalità italiana (circa l’85% dei casi). I bambini stranieri che chiedono aiuto al 114 risultano più numerosi dei coetanei italiani nelle segnalazioni di sfruttamento della prostituzione e turismo sessuale.
Nel 2015 le linee della associazione hanno gestito più di 4.724 richieste di aiuto di bambini e adolescenti, delle quali 241 – circa il 5% sul totale – hanno riguardato situazioni di emergenza per violenze sessuali.
La spensieratezza, la voglia di sorridere, l’ingenuità e la libertà di un bambino non valgono meno del timore di chi lo dovrebbe proteggere. Gli abusi sessuali a danno di minori costituiscono una delle forme peggiori di violenza che la nostra società possa conoscere e che, purtroppo, rimane fra le meno denunciate. Dietro un orco, spesso, non si nasconde solo una personalità malata, ma vi è attorno un intero sistema deteriorato, mostruoso che opta per il silenzio, un silenzio assordante che porta un carico di orrore…
L’ha ribloggato su bUFOle & Co..
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