Tante volte penso a quanto siamo fortunate noi donne e mamme di oggi. Mia nonna (da fare santa subito), 5 figli usava lavare tutto a mano perché non esisteva la lavatrice, non c’era l’aspirapolvere e quando si cucinava bisogna lavare tutto con olio di gomito. Quando arrivava il momento di lavare i piatti, sorgeva il dilemma: a chi toccherà questa volta occuparsene? Naturalmente mia madre era sempre quella che usava nascondersi per ovviare a questo impegno…(qualcosa avrò preso pur da lei no?)

Ecco, visto che finalmente ho la possibilità, colgo l’occasione per fare i complimenti a chi ha inventato la lavastoviglie o lavapiatti nel 1886: l’americana Josephine Cochrane, ricca moglie di un politico. Nata perché era decisa a trovare una soluzione per porre fine alla rottura di costose porcellane a causa del lavaggio a mano dei domestici, nel primo prototipo un motore faceva girare la ruota orizzontale su cui poggiavano tazze, piatti e stoviglie, mentre acqua bollente e sapone zampillavano da un bollitore azionato manualmente.

Comparare il risparmio tra la lavapiatti e il lavaggio a mano è molto difficile perché il lavaggio tradizionale può differire da da persona a persona. Ad oggi più studi, effettuati da enti privati, affermano con convinzione e dati statistici alla mano, che la lavastoviglie usata a pieno carico, consuma meno acqua del più funzionale lavaggio a mano.

In termini di tempo ed igiene non c’è paragone, in più con due figli sarebbe improponibile, preferisco dedicare 1 ora per loro…se nel frattempo riuscite ad inventare anche un robot che stira sarei la prima acquirente!

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