Penalizzato a scuola perché DSA

Oggi Carlo ha saputo che ho letto la sua pagella. Non ha dieci, nemmeno nove e nemmeno otto. È riuscito a non bocciare. Carlo è un bambino con DSA, è disortografico, ma la scuola italiana lo valuta come il resto del gregge. Mi ha chiesto: babbo ma sei fiero di me? Si Carlo, babbo è fiero di te. Anche perché nella vita non va avanti chi prende dieci a scuola, ma chi si impegna e supera le sue difficoltà. Molto meno fiero sono di un sistema scolastico che non è in grado di capirlo e di valorizzare le peculiarità invece di esaltare i difetti.” – lo sfogo di un papà colpisce le menti e i cuori, purtroppo molte volte si deve combatte contro un sistema che non accetta altri metri di valutazione. Invece di essere gratificati, questi bambini risultano penalizzati da un sistema troppo veloce, che non conosce i modi e i tempi di chi dovrebbe essere accompagnato e supportato con valutazione e didattica personalizzata.

Bambino solo.jpg

The Social Media Mama ha chiesto gentilmente al papà di approfondire la storia del suo bambino e questo è quello che ci ha scritto. Ha voluto rimanere successivamente in anonimato in quanto non è riuscito a far intuire appieno la situazione poco piacevole in cui sono costretti a far fronte. Aggiungo che è poco comprensibile lo stato di poca immedesimazione che si percepisce. Lascio a voi ulteriori riflessioni in merito.

“Viviamo in un piccolo paese della Toscana, ho 44 anni, sono sposato ed abbiamo due figli. Lavoriamo sia io che mia moglie, e non abbiamo “aiuti” esterni se non molto sporadici in quanto i nonni non abitano vicino (e ne sono rimasti solo due, di cui una non guida).

Carlo è disortografico. La sua storia inizia già dai tempi dell’asilo nido. Già da piccolo aveva difficoltà a parlare,si esprimeva “con parole sue”. All’asilo nido, in collaborazione con la nostra Azienda USL, viene somministrato un questionario di screening a cui era già risultato positivo per la dislessia.

Quindi già a 4 anni ha iniziato il suo percorso con la logopedista, con un grande miglioramento. Poi è iniziata la scuola…e i tasti dolenti. Non voglio essere troppo polemico, ma (a detta delle neuropsichiatre) il metodo di insegnamento era proprio completamente sbagliato.

A partire dall’obbligo di utilizzare immediatamente stampato maiuscolo, minuscolo e corsivo contemporaneamente e immediatamente. Tanto per fare un esempio, ma posso fare tanti altri. Carlo fu “catalogato” come bambino con BES. E qua, se vuoi, vi racconto degli episodi non esattamente edificanti successi, ma, ripeto, non vorrei essere troppo critico. Alla fine della seconda elementare ho portato mio figlio dalle mie colleghe neuropsichiatre che hanno diagnosticato una disortografia di grado lieve.

Quindi Carlo ha difficoltà principalmente nella scrittura e nei dettati, poi, come ogni bambino con DSA, ha difficoltà a memorizzare le cose se non correttamente indirizzato. Per lui è una impresa titanica imparare una poesia a mente (ma lo vuole fare, per non sentirsi “diverso”).

E qua sorgono poi tutti i problemi, la scuola (almeno nel nostro caso) non aiuta a sufficienza i bambini con DSA, e non solo. Non viene insegnato un metodo di studio corretto, il bambino con DSA non ha alcuna menomazione, semplicemente apprende le cose in modo diverso.

Poi il metodo valutativo è basato sulla competizione (io ho preso 10 e sono bravo, te prendi 6 e sei ciuco), ma non esalta quasi mai quelle che sono le doti del singolo. Carlo, ad esempio, è bravissimo nell’utilizzo dei mezzi informatici, ma la scuola non è in grado di farglieli usare. Dice per mancanza di fondi, forse anche per mancanza di competenze (aggiungo io).

Finisco lasciandovi un messaggio, è una frase attribuita ad Einstein, non so se poi sia realmente stata detta da lui, ma è molto esplicativa della situazione:

“Ognuno è un genio. Ma se un pesce viene giudicato in base alla sua capacità di salire sugli alberi, passerà tutta la vita credendosi stupido”


A chi giova l’insensibilità di farli sentire profondamente inadeguati, incapaci di agire, assolutamente soli di fronte alle difficoltà?  Un paradosso all’italiana, ma in questo caso a danno di bambini vulnerabili..

Ci vorrebbe una qualità della didattica rivolta a tutti, capace di essere individualizzante, specifica, diversificata, elastica. In parole semplici: una didattica INCLUSIVA.

E’ un passo avanti alla didattica dell’integrazione perché una didattica dell’inclusione comprende il contesto di tutti gli alunni, aperta a esaminare con equivalente attenzione ”speciale” anche i ragazzi che rientrano nell’area dei BES (Bisogni Educativi Speciali).

Una didattica realmente inclusiva deve valorizzare i diversi stili cognitivi presenti in classe e le diverse forme di intelligenza, sia per quanto riguarda gli alunni, sia per quanto riguarda le forme di insegnamento.

La scuola è inclusiva quando è capace di accogliere ed accompagnare nello sviluppo delle loro competenze tutti gli alunni senza eccezione alcuna”.

In una prospettiva inclusiva la valutazione deve essere sempre formativa, finalizzata al miglioramento dei processi di apprendimento e insegnamento. È poi  necessario personalizzare le forme di verifica nella formulazione delle richieste e nelle forme di elaborazione da parte dell’alunno.


The Social Media Mama

5 pensieri riguardo “Penalizzato a scuola perché DSA

  1. Ne so qualcosa anch’io. Ho un figlio ADHD (e con buone probabilità disgrafico), ha appena terminato la seconda, che però ha un QI molto alto e ottime capacità linguistiche. Un bambino curioso che se opportunamente stimolato e ascoltato potrebbe davvero avere buoni risultati. Ma é stato mortificato da una scuola noiosa e da insegnanti che non lo hanno capito (o non ci hanno nemmeno provato). Un bambino continuamente penalizzato per la sua “lentezza”, e ovviamente dei voti in pagella che non rispecchiano le sue reali competenze. Il rischio in questi casi é che la perdita di autostima condizioni il suo futuro. Condivido al 100% quanto scritto in questo articolo.

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  2. Io possi caoire questo papa perche houn figlio che ha lo stesso problema di carlo e io sto passando quello che state passando voi mio figlio a scuola e deriso e trattato da diverso e penalizzato senza quello che subisce ogni giorno

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