25 Novembre 2016 Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne
E’ sufficiente prestare attenzione ai casi di cronaca per rendersi conto di come, ogni giorno, migliaia di donne subiscano abusi e maltrattamenti e di come la violenza rappresenti per esse la quotidianità. Nella maggior parte dei casi però, quando viene trattato un argomento come la violenza contro le donne, meglio descritto come violenza di genere, l’attenzione si focalizza sui suoi aspetti più evidenti, conosciuti e maggiormente condannati a livello sociale come la violenza fisica e sessuale; le stesse donne inoltre vivono e successivamente raccontano con diversa criticità e consapevolezza i molteplici aspetti dei maltrattamenti subiti, ma cerchiamo di comprendere meglio..- Ma quante forme ha la Violenza contro le Donne? Affrontiamo questo delicato argomento assieme alla nostra psicologa/sessuologa Rossella Benedicenti.
Violenza Fisica
Rappresenta qualsiasi azione che ha per obiettivo quello di provocare in modo diretto un danno fisico alla vittima attraverso un’ampia gamma di comportamenti come: calci, pugni, strangolamenti, colpire con oggetti, uso di armi.. sono quindi vere e proprie aggressioni che implicano l’uso della forza e che possono avere ripercussioni anche a medio-lungo termine sulla salute della donna.
Violenza Sessuale
Esercitata attraverso tutte quelle azioni e pratiche degradanti che avviliscono la donna nella sua dignità, la squalificano come essere umano, fanno sì che essa venga paragonata alla stregua di un oggetto di piacere privo di desideri ed affettività, al quale non chiedere complicità, ma un servile assenso. Quasi sempre si pensa che questa sia una violenza agita da estranei, essa viene invece agita proprio da partner o conoscenti, amici e familiari, quindi persone nelle quali si dovrebbe avere fiducia e costruire relazioni piene d’amore e d’intesa.
Violenza Psicologica
Questa è una forma di violenza difficilmente riconosciuta a causa della mancanza di segni visibili in chi la subisce, eppure attraverso continue manipolazioni, strategie che ledono la libertà e l’identità personale della donna, che la umiliano e la sminuiscono in tutto ciò che fa o che dice, porta a vivere in uno stato di continua insicurezza, paura ma soprattutto svalutazione di Sé facendo sentire la donna senza una via d’uscita.
Violenza Economica
Al momento è la forma di violenza più sconosciuta quindi riconosciuta da chi la subisce, tuttavia è estremamente diffusa e comporta conseguenze materiali e psicologiche notevoli. La violenza economica ha l’obiettivo di ledere l’autonomia economica e quindi personale della donna: ponendola di fatto in una posizione subordinata, quella che si struttura è una relazione asimettrica, dove la lotta per il potere passa appunto attraverso il potere economico. Dipendenza economica, sfruttamento della donna come forza lavoro, uso indebito delle sue risorse personali sono solo alcuni degli esempi di come si sviluppa.
Stalking
Questa “nuova” forma di violenza, solo dal 2006 riconosciuta anche a livello legale, consiste in un insieme di comportamenti intrusivi, di sorveglianza, di controllo e di ricerca di un contatto con la vittima, la quale si sente braccata come una preda. Telefonate continue, messaggi, lettere, appostamenti sotto casa, regali indesiderati, gesti che potrebbero testimoniare affetto ed amore per una persona, diventano così opprimenti e sgraditi da risultare strumenti per imporre la propria presenza e per controllare la vittima, lasciando quindi chi li subisce in un forte stato di ansia, disagio, paura, insicurezza su quanto ancora potrà succedere.
Cosa si può fare?
Attualmente parlare della violenza contro le donne, nominarla, renderla più riconoscibile, dare informazioni sulle associazioni femminili del territorio che si occupano da anni di accompagnare le donne che hanno deciso di dire basta, sembra essere un modo perché vi sia una presa di consapevolezza, prospettare progetti mirati a livello politico e sociale e distruggere così i muri invisibili che tengono prigioniere milioni di donne nel mondo.
Insieme..uscire dalla violenza di può, ma soprattutto si deve.
Pagina Facebook Dott.ssa Benedicenti – TSMMama
bell’articolo complimenti.,…
si devono diffondere queste tue parole magari sono una piccola goccia che possono aiutare a far smettere tutta questa violenza inaudita:(
purtroppo i dati sono allarmanti ma bisogna combatterla bisogna denunciare!
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Non smetteremo mai di sensibilizzare. La violenza non deve esistere!!!Noi donne dovremmo essere le prime a promuovere questi argomenti. Grazie cara ❤️
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condivido pienamente il tuo pensiero Miriam!
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