“Ero pronta! Mi sentivo così i giorni prima di partorire: pronta e impaziente di conoscere il mio bambino.” – accogliamo il racconto del parto di mamma Giulia perché ogni parto è diverso, ogni donna è diversa e si è diverse tra un parto e l’altro.
“La sensazione era quella che provo all’imminenza degli esami quando la mia preparazione mi soddisfa, impazienza di dimostrare che sono preparata! Non nascondo che ero anche arrabbiata e stanca perché ormai il termine era passato da 10 giorni e mi avevano detto che il giorno dopo avrebbero indotto il parto.
In preda allo sconforto ho provato a rilassarmi sul divano (dopo avere pulito qualsiasi cosa e stressato mio marito a dovere!) e all’improvviso si sono rotte le acque! “Evviva ci siamo!” Ho pensato.. Doccia e poi via all’ospedale.
Purtroppo mi hanno detto subito che a parte la rottura del sacco non c’era dilatazione, non si muoveva nulla. Di nuovo sconforto. Mi hanno ricoverata e riferito che probabilmente sarei arrivata alla mattina dopo e avremmo dovuto affrontare l’induzione. Verso ora di cena sono iniziate le prime contrazioni prodromiche, ma non succedeva nient’altro, dovevo avere pazienza, ma io non sono una persona paziente!
Tutta la notte è passata così.. Mi addormentavo tra una contrazione e l’altra, facevo training autogeno, non vedevo l’ora che fosse mattina.
Ore 6.00 cambio del turno per le ostetriche: mi hanno controllata… Ero dilatata di 6 cm! Alla grande, stavolta stava succedendo davvero! Mi sono spostata in sala travaglio e lì il tempo si è fermato, le contrazioni si erano intensificate, mio marito mi aiutava nella doccia per placare il dolore, la dilatazione procedeva.
Io non sapevo più che ore erano, non importava più avevo tutto sotto controllo. Tutto procedeva e io ero fiduciosa, in quel momento non mi importava più che ci fosse qualcuno con me, era una faccenda che riguardava me e il mio bambino.
Purtroppo Riccardo non era in posizione perfetta e ormai a dilatazione completa ho iniziato a cercare la posizione giusta perché potesse uscire, io mi sono fidata e affidata all’ostetrica che mi consigliava e mi guidava. Poi a un certo punto ho capito che c’eravamo!
Era il momento di spingere: prima l’ostetrica mi ha detto “aspetta e respira” ma io non ce la facevo più, era il momento. “Allora vai!” Nel frattempo in sala parto c’erano tutti: mio marito (ormai invisibile per me), almeno tre ostetriche e una ginecologa (non c’erano altri bambini che stavano nascendo, non avevano niente da fare ).
Tre spinte accompagnate dalla mia voce che esprimeva tutta la potenza di cui mi sentivo capace in quel momento..! Riccardo era nato (mio marito mi ha detto dopo che era blu in faccia perché aveva più giri di cordone intorno al collo, ma l’ostetrica l’ha liberato subito).
A quel punto tutta la mia concentrazione si è trasformata in euforia, ero commossa, felice.. Una sensazione stupenda e indescrivibile vagamente somigliante a quello che avevo sentito all’ingresso della chiesa il giorno del matrimonio.
Che dire?? Stupendo, impagabile, la sensazione più intensa della mia vita (irripetibile di fatto perché la seconda volta, che attendevo con grandi aspettative, non è stata uguale)”
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Parole bellissime e dolcissime!
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Io ho due figlie stupende!!
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commovente veramente…
l ho letto veramente tutto d un fiato….a giorni partorirò ed anche io come te sono impaziente di conoscere il mio cucciolotto 😉
non vedo l ora …mancano nove giorni alla data presunta parto..ti saprò dire
grazie per la tua testimonianza
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Silvia allora voglio il tuo racconto ❤️ In bocca al lupo ❤️
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Quando arriverà il momento pubblicherò anche io il mio articolo 😉nn vedo l ora …
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❤
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