E arrivano le feste natalizie, il profumo delle castagne, il freddo pungente, le persone indaffarate che corrono alla ricerca del pensiero per i propri cari, le tavole imbandite, le lucine dell’albero, il presepe che aspetta l’arrivo del bambinello e i miei pensieri volano.. Volano sino a ricordare quando ho perso la voglia di sognare, quando il peso della realtà è diventato più grande di me..
E’ difficile scrivere e aprirsi pubblicamente e parlare delle proprie ferite, le stesse che hai cercato per anni di colmare e richiudere per non voler soffrire di nuovo. Ma è giusto farlo perché possiate anche voi che leggete prendere coscienza e capire che in quanto genitori si hanno anche delle grandi responsabilità: NOI SIAMO LA CHIAVE DELLA FELICITA’ DEI NOSTRI FIGLI. E proverò a spiegarvi il perché…
Non importa che voi siate ricchi o poveri, quello che conta è la presenza, risultare un porto sicuro dove approdare ogni qual volta si voglia, un posto dove sentirsi sicuri, compresi e motivati, un posto dove i malumori svaniscono e i consigli sono sinceri, un posto dove casa fa rima con famiglia FAMIGLIA VERA.
L’amore dei genitori non è sempre scontato, non è sempre dovuto, la verità è che non tutti sono pronti per donarsi totalmente ad una nuova vita, non tutti metterebbero al primo posto la loro gioia per i figli, evidentemente in certe case l’egoismo è alquanto insolito ma presente.
C’è chi vive bene anche se non ti vede, c’è chi vive anche senza i tuoi occhi, c’è chi può fare a meno della tua voce, c’è chi vive bene senza la tua presenza, c’è chi vive bene senza i tuoi sorrisi, c’è chi vive bene senza sapere dei tuoi progressi.
C’è chi ti ignora perché rappresenti un problema, chi non gli importa del tuo futuro e dei tuoi sogni, chi ti spezza il cuore e l’anima, chi ti fa crollare le certezze, chi ti fa sprofondare in una tristezza infinita. E quanto dolore può provocare se questa figura combacia con un genitore lo può comprendere nel profondo solo chi ci passa, solo chi deve lottare contro il sentirsi diverso e solo..
Quel Natale lo ricordo perfettamente, un pugno allo stomaco, una presa di consapevolezza anche se ero molto piccola. Mi guardavo intorno, vedevo tutti i miei compagni di scuola felici con le loro famiglie, e io avvolta da una bolla piena di domande, piena di dubbi. Mi sono sentita colpevole della situazione “ forse l’ho costretto io ad andarsene”, come se ero la causa di quella rottura, ho pensato spesso di come sarebbe stato meglio se non fossi esistita, come se non fossi neanche troppo bella o brava per meritarmi amore e cercavo di carpire la differenza tra me e gli altri. Un senso di impotenza, di tristezza e inutilità che mi hanno avvolto per molto tempo..
Ho pianto anche quel Natale e gli altri successivi, sempre senza farmi sentire, mi sono aggrappata al Signore affinché potesse darmi la forza per superare quel lutto interiore che per un bambino è il più brutto che possa esistere. Mai una chiamata, mai un augurio, mai un bigliettino, mai un fiore, niente di niente.
ECCO IL MIO APPELLO: Quando un rapporto di coppia con figli non funziona e non si riesce più a ritrovare un obiettivo comune magari litigando anche in continuazione, credo che sia inutile e deleterio per tutti stare insieme. I litigi, i silenzi, la tensione…questo è davvero un cattivo esempio per i vostri figli. Ed immagino sin qui siamo tutti d’accordo.
MA RICORDATE UNA COSA: Se la vostra relazione coniugale può interrompersi, questo non può avvenire per la relazione genitoriale. Sarete per sempre PER TUTTA LA VITA genitori dei vostri figli e come tali avete il dovere di proteggerli da tutti, anche da voi e dai vostri problemi se necessario.
Parlate sempre ai vostri bimbi, spiegate in modo semplice con parole giuste e adatte alla loro età la situazione che andrà a crearsi, ammettete i vostri sbagli (è un primo passo che sarà ben accettato anche più avanti) senza però aspettarvi di essere aiutati o di essere consolati, tranquillizzateli, non colpevolizzateli, non pensateli più grandi o non aggravate la situazione con responsabilità che non dovrebbero assumersi (“devi essere forte, devi aiutare mamma o papà, devi essere bravo, non devi farli arrabbiare,…”), assicurategli il vostro amore E LA VOSTRA PRESENZA, fornite stabilità, disciplina, circondateli da persone che gli comunicano calore, fateli sentire al centro dei vostri pensieri, queste sono le principali fonti di rassicurazione…tali basi sono sicura che possono essere fornite anche da genitori non più sposati tra loro, e che ormai hanno preso strade di vita diverse.
Prevenire l’infelicità dei figli è possibile: soprattutto se si tiene ben presente che il bambino deve restare in primis la persona più importante della vostra vita di cui prendersi cura, sempre e prima di tutto.
La coppia decide di mettersi insieme e decide poi di separarsi per problemi personali, il bambino in vece cosa decide? NULLA, non decide niente; né di avere quei due genitori, né di essere diviso a metà. Non sarà di certo possibile restituirgli ciò che c’era prima ma è possibile riconsegnare ai figli la loro famiglia, trasformata.
Ed è possibile solo se i genitori restano un buon padre e una buona madre che è tutto ciò di cui ha bisogno un figlio. Questo vuol dire “proteggerli” e non abbandonarli al loro destino..PER NATALE, e non solo, REGALATE LA VOSTRA PRESENZA
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