In questa ipertecnologizzazione del mondo, il libro appare talvolta come qualcosa di antico e ormai poco stimolante, eppure è un potentissimo ed efficace strumento di apprendimento e crescita sin da quando siamo nella pancia della mamma! Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Rossella Benedicenti Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa di indicarci gli effetti positivi ottenuti grazie alla lettura.
Leggere ad alta voce ai bambini è una attività coinvolgente: rafforza la relazione adulto bambino ed è l’attività più importante che i genitori possano fare per preparare il bambino alla scuola.
Dal punto di vista relazionale, nell’esperienza condivisa della lettura e dell’ascolto, adulto e bambino entrano in sintonia reciproca in una comunicazione intensa e piacevole fatta di emozione, complicità e fiducia che rinsalda il loro legame affettivo. Dal punto di vista emotivo consente di esplorare le sue emozioni più intime in compagnia degli adulti che possono contenerlo, rassicurarlo, fornirgli spiegazioni.
Dal punto di vista cognitivo, la lettura offre al bimbo un canale alternativo di conoscenza, oltre all’esperienza diretta; allarga la mente alla scoperta e all’esplorazione e sviluppa l’immaginazione, la fantasia, la creatività, la curiosità e amplia la memoria. Sul piano linguistico, la lettura stimola lo sviluppo del linguaggio arricchendo il vocabolario e la qualità lessicale.
I bambini abituati alla lettura in età prescolare, presentano migliore rendimento scolastico e inserimento sociale. Infine, la trasmissione di storie e racconti da adulti a bambini è stato visto come uno dei canali del passaggio di valori, messaggi etici e tradizioni da una generazione all’altra.
«Una lettura ad alta voce, – afferma il dottor Michele Gangemi, past president dell’Associazione Culturale Pediatri e pediatra di libera scelta in Verona, – è in grado di “rapire” un bambino almeno quanto un videogame»
A seconda dell’età ci sono libri e modalità di lettura più appropriate, utili e soprattutto divertenti e stimolanti:
– Nel bambino di pochi mesi: sensibilissimo al suono, al ritmo, alla melodia, alla voce cadenzata, le prime letture saranno ninne-nanne, tiritere, filastrocche, canzoncine, parole o frasi dal ritmo ben scandito per cullare, accarezzare, coccolare con la musica delle parole. Ancora più coinvolgenti se “conosciute” già dall’esperienza uterina.
– Dai 6 ai 12 mesi: gli si proporranno i primi piccoli libri, robusti e maneggevoli come giocattoli, di dimensioni e materiali adatti all’esplorazione tattile e orale oltre che visiva, ma sempre accompagnati dalla voce, affinché l’esperienza dell’oggetto-libro si associ alla memoria del racconto. Al termine della lettura potrebbe essere interessante proporre un’attività che riprenda quanto letto insieme.
– Dai 12 ai 24 mesi: il bambino sarà attratto da libri con grandi illustrazioni colorate, figure a contorni netti, tinte nitide e libri animati che si muovono, suonano, si compongono, facili da sfogliare e con storie semplici da ascoltare e riascoltare, che ripropongano i momenti cruciali della giornata (risveglio, pappa, bagno, sonno, gioco), offrendo riferimenti temporali che lo rassicurano. Il libro a questa età può favorire anche esperienze sensoriali (tattili, visive, uditive) ma anche emozionali (sorpresa, paura) e morali (messaggi educativi). Utile è rendere la lettura un appuntamento fisso, un rituale anche di pochi minuti, che il bambino aspetta e desidera, esempio prima del sonnellino pomeridiano, dopo i pasti o alla buona notte. Diventata un’abitudine, sarà di conforto nei momenti di attesa o nella malattia. La lettura deve essere un piacere, non un obbligo, ad esempio se il piccolo perde la concentrazione o si allontana non bisogna insistere; l’abitudine all’ascolto aumenterà poi via via la capacità di attenzione.
Secondo una ricerca condotta da Suzanne M. Egan e Aisling Murray dell’Istituto di ricerca economica e sociale irlandese, i bambini di 9 mesi ai quali in età precoce vengono lette storie e fiabe ottengono punteggi più alti nei test di sviluppo cognitivo indipendentemente da altre interazioni con i genitori come, ad esempio, mostrare loro immagini e fotografie.
La vostra voce è magia per il bambino. L’elemento che più conta è lo stare insieme, condividere la lettura, non sono richieste doti particolari di bravura o di tecnica!
Preparate il momento della lettura scegliendo un luogo confortevole e mostrando al bimbo la copertina del libro parlandogli del contenuto per incuriosirlo; è utile poi eliminare le altre fonti di distrazione (televisione, radio..) e tenere in mano il libro in modo che il vostro bambino possa vedere le pagine chiaramente.
Mentre leggete create il clima dando voci ai personaggi ed usando la mimica per raccontare la storia indicandogli anche le figure. Permettete al bambino di guardare le figure e girare le pagine mentre si legge, rende la storia più viva. Fate delle domande o lasciare che il bimbo ne faccia a voi, accresce l’interesse!
Sono d’accordo con ogni parola. Avendo tre figli spesso devo diversificare l’offerta, per così dire. Ma, credimi, difficilmente esistono momenti più belli e intimi della lettura serale prima del loro sonno. E poi esistono infinite opportunità di lettura e infiniti modi di leggere: anche se due dei miei figli sono già alla scuola primaria, ascoltare una lettura anziché leggere essi stessi è sempre accattivante, a volte mimo, do gli accenti, faccio la buffona. Interpretare ciò che si legge è un’altra chiave che porta vicini.
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Bravissima, ovvio letture diverse a seconda dell’età, ma nulla ripaga quei momenti a fantasticare assieme ai nostri figli…
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