Latte di mamma: unico e inimitabile

Sono una grande sostenitrice del latte materno, tanto è vero che ho cercato di allattare i miei due bambini il più possibile (20 mesi entrambi) . Questo perché ho sempre creduto (anche leggendo diversi siti attendibili e parlandone con alcuni professionisti) nell’importanza di donare non solo amore e coccole, ma anche protezione grazie ai benefici derivanti dal contenuto speciale della composizione del latte materno.

Questo liquido prezioso è unico, inimitabile, specifico per il proprio neonato, con una composizione ideale, ricco di anticorpi, si adatta in maniera ineguagliabile alle sue esigenze nutritive e di sviluppo e, cosa non da poco, è sempre pronto per l’uso, fresco, alla giusta temperatura e igienico. Dunque «l’allattamento al seno è un vero e proprio investimento per la crescita». Le linee guide dell’OMS hanno stabilito che sarebbe preferibile allattare esclusivamente sino ai 6 mesi ma si può tranquillamente proseguire fino a quando la mamma e il bambino lo desiderano anche dopo l’introduzione di alimenti complementari  (non c’è un limite temporale oltre il quale è conveniente smettere).

MA C’E’ MOLTO ALTRO ANCORA DA SAPERE..

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Ho partecipato al XII Simposio internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione di Medela, (azienda svizzera che da sempre promuove la ricerca sul latte materno) che ha visto riuniti 500 tra medici, professionisti della sanità e ricercatori da tutto il mondo (oltre 40 i Paesi rappresentati). In questa occasione ho avuto l’onore di ascoltare in anteprima le ultime ricerche e scoperte sul latte materno dei massimi esperti internazionali del settore.

Devo essere sincera, sono rimasta piacevolmente colpita da alcuni interventi che hanno dimostrato come sono sempre di più le evidenze scientifiche che l’allattamento al seno, porta benefici alla salute del neonato.

Basti pensare che, come ha riferito Katie Hinde (Professore presso il Centro per l’evoluzione e la medicina, Arizona State University, USA) “L’allattamento al seno si è modificato ed è evoluto in oltre trecento anni. Il latte umano è grasso proveniente dalle riserve della madre, che ricava i minerali dalle ossa, trasformando letteralmente parti del suo corpo in nutrimento per il bambino. I mammiferi sono gli unici in grado di farlo, così come sono gli unici a presentare la capacità di suzione. Fra loro, ogni specie, ogni società e ogni madre si è adattata in modo specifico all’ambiente circostante e così anche il latte ”

Pertanto, il latte umano è unico nel regno animale: contiene oltre 200 tipi di zuccheri, il doppio rispetto a quello del latte di mucca, ed è il più articolato e complesso di tutti i mammiferi.

Ma, la notizia che ha lasciato tutti incuriositi e pieni di speranza è stata la scoperta STRAORDINARIA della Prof.ssa Catharina Svanborg:

“Siamo vicini a una terapia antitumorale derivata completamente dal latte umano”

Ha raccontato di quella che potrebbe diventare la terapia oncologica del futuro; stava infatti studiando gli effetti antibatterici del latte materno, alla ricerca di nuovi antibiotici naturali, quando per caso ha individuato che una frazione del latte induceva le cellule tumorali a “suicidarsi”.

Il gruppo di ricerca della Lund University da lei coordinato ha così identificato il complesso antitumorale denominato HAMLET (Human Alpha-lactalbumin Made Lethal to Tumor cells). Si tratta della combinazione di due ingredienti comuni del latte materno: la proteina alfa-lattoalbumina e l’acido oleico, una combinazione capace di uccidere oltre quaranta tipi di cellule tumorali in vitro.

Il fatto più eccezionale, ribadito più volte anche dalla Prof.ssa Svanborg, è che la morte cellulare interessa solo il tessuto tumorale della vescica, mentre il tessuto sano adiacente non viene danneggiato e i pazienti non subiscono effetti tossici indesiderati. Il complesso HAMLET risulta dunque efficace su alcuni tipi di tessuti tumorali e privo di effetti collaterali. E’ ancora presto per diventare un farmaco disponibile sul mercato, ma, grazie alla ricerca, finalmente si prospettano nuove possibilità di cura più efficaci, nuovi orizzonti per i malati oncologici.

Nonostante però i continui studi e ricerche, la sua reale composizione resta un mistero probabilmente come la vita, tutt’oggi ci si interroga su cosa contiene e perché è così unico e speciale per la salute e la crescita del bebè.

Una cosa è certa: il latte materno non deve essere considerato “solo” l’alimento perfetto per il neonato, ma un importantissimo determinante di salute che rimane insostituibile.

 

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