IL PASSATO COME INSEGNAMENTO: per essere genitori migliori

Cosa ti auguro amore mio? Cose semplici, che sembrano scontate e banali, fuori moda eppure di grande importanza.

Le uniche cose che ti appartengono davvero sono i tuoi sogni e la libera volontà di vivere la vita nel modo in cui desideri farlo. Tutto il resto lo prendiamo soltanto in prestito.
Sergio Bambaren

Che tu possa essere sempre felice, vivere la tua vita con serenità, realizzare i tuoi sogni e..spero di essere una madre degna di poter restare per sempre al tuo fianco.

carezza di mamma

Perché essere madre non significa in automatico poter far valere solo diritti ma anche dare l’esempio, costruire giorno dopo giorno un rapporto basato sulla fiducia e il rispetto, fargli coltivare i suoi talenti e le sue passioni senza pregiudizi, esserci nei momenti gioiosi ma anche sostenerli nelle difficoltà, osservare la loro unicità, amare e accettare i propri figli per quelli che sono e diventeranno, accompagnarli senza assillarli.

La presenza di una mamma deve essere leggera, spesso basta anche una frase “Ho fiducia in te, ce la farai”, deve essere un tocco magico di protezione ma non il cestino dove versare le proprie frustrazioni e sconfitte, i propri desideri rimasti inespressi, la propria voglia di rimarcare che l’adulto ha sempre ragione.

Come sarebbe stata la nostra vita se i nostri genitori avessero usato frasi più efficaci e amorevoli anziché delle frasi “velenose”, umilianti e giudicanti? Ci avete mai pensato?

Un figlio non è la continuazione di sé stessi ed è importante tenerlo presente per non farsi prendere da manie di persecuzione che creano solo confusione e perdita di fiducia in chi deve ancora formare una propria identità. Un tono diverso, una comunicazione più amorevole possono fare DAVVERO la differenza.

DA EVITARE ASSOLUTAMENTE le frasi del tipo: “Ma cosa credi di fare!?” “Non ti meriti niente” “Ti lasceranno e rimarrai da solo” “Guarda come sono bravi gli altri e tu no” – Ricordiamoci che il paragone a situazioni e persone non sprona e non fortifica, bensì umilia, frena e scoraggia, genera sconforto, pessimismo e quella sensazione nefasta di aver perso in partenza.

Se guardiamo il mondo fuori ci accorgiamo che oggi siamo in tanti ad essere stati involontariamente coinvolti e condizionati dai nostri genitori. Siamo in molti ad aver permesso che questi condizionamenti limitanti e sminuenti entrassero nella nostra vita ferendoci e la facessero da padrone.

LO SAPPIAMO BENE: Non c’è una formula magica e non vale per tutti però, il rispetto e la considerazione dei propri figli ha bisogno di essere stimolata con pazienza e grande altruismo….e non è da tutti farsi un esame di coscienza e iniziare a cambiare. PER DAVVERO.

A volte basta poco per rendere felice un figlio, basta stare insieme, parlare, fare qualcosa condividendola. La condivisione e la comprensione dei sentimenti, delle emozioni, delle attività, delle esperienze diventa una delle forme più efficaci d’educazione. Il giocare insieme, il lavorare insieme permette la trasmissione d’emozioni, esperienze, conoscenze che diventano elementi e ricordi preziosi nell’animo del fanciullo.

CONCLUSIONE: Se sapremo essere più liberi, scrollarci questi condizionamenti a nostra volta impartiti dal passato, anche per i nostri figli si potranno aprire nuovi orizzonti dove poter guardare un futuro fiorente, fatto di stima, fiducia. Liberi di poter realizzare davvero se stessi grazie al nuovo terreno che avremo predisposto per loro. 

IL PASSATO COME INSEGNAMENTO, anche per provare ad essere genitori migliori.

 

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