Oggi voglio parlarvi di un vero Maestro creativo che mi ha trasmesso emozioni grandissime proprio poco tempo fa, guardando quasi per caso il programma della trasmissione “Inviati speciali” di Rai3 (qui il link a Raiplay per rivederla). Il protagonista è Felice Tagliaferri uno scultore bolognese che a soli tredici anni scopre di avere un’atrofia del nervo ottico, una malattia genetica, che da lì a un anno lo porterà a diventare completamente cieco. La vita, come potete immaginare a quell’età, è stata stravolta in maniera del tutto inaspettata, da quel momento in poi ha dovuto ricostruire il proprio equilibrio e reinterpretare la propria esistenza con grandi dolori e sacrifici. E LUI NON SI E’ DI CERTO ARRESO, E’ RIUSCITO A TRASFORMARE UNA DISABILITA’ NELLA PROPRIA FORZA.
Basta guardare le sue Opere pronte ad essere toccate per farci comprendere quanto sia sbagliato considerare questa situazione di disabilità come un qualcosa di totalmente negativo o qualcosa da compatire, perché si possono realizzare i propri sogni, superando le difficoltà. Basta solo una grande forza di volontà.
Ed è proprio la tenacia che possiamo ritrovare nelle sue stesse parole, mentre ci racconta la sua vita, mentre ascoltiamo quelle del suo meraviglioso bambino che afferma: “Il mio papà è una persona molto speciale, non vede ma fa sculture bellissime. Certe volte infatti mi sorprende.” – “La cosa brutta di non vedere è che non puoi più vedere il verde dei colori ma puoi toccarli ed è questa la cosa bella. Lui riesce a sentire i colori..”
La disabilità non è un limite
L’invito è quello di vedere oltre la malattia, la limitatezza, la disabilità, la patologia, per arrivare alla persona – alla donna e all’uomo con un nome e un cognome – con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue necessità. Affrontare le nostre paure per riuscire a colmare i nostri “spazi vuoti” per accogliere l’altro. Un incontro che può condurci alla conoscenza dell’altro e all’arricchimento interiore.
Le sue creazioni sono infatti sculture non viste, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili utilizzando diversi materiali: creta, marmo, legno o pietra.
«Scolpisco le mie opere esattamente come fanno tutti gli scultori con le mani e l’attrezzatura, la differenza sta solo nel modo in cui utilizzo gli utensili, ma il tatto e le mani sono comunque due strumenti indispensabili. Io penso che le cose abbiano bisogno di due sensi per essere capite fino in fondo e la stessa cosa succede con le mie opere: è necessario toccarle per poterne cogliere l’essenza» ha spiegato Felice Tagliaferri.
Attualmente al Cinema con il film “Napoli velata” di Ozpetek, compare la celebre statua del “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino. Statua che a Tagliaferri non fu consentito di toccare e dunque di “vedere”. Così lui decise di realizzarne un’altra proprio per renderla “visibile al tatto” e l’ha chiamata “Il Cristo RiVelato”.
Le sue opere, pronte ad essere toccate per essere comprese fino in fondo, saranno esposte alla mostra intitolata “INFINITO” assieme all’Artista Vanna Modelli, dal 28 Gennaio fino al 24 Febbraio 2018 presso il Ca’ la Ghironda ModernArtMuseum a Zola Predosa (BO).
Tra le tante attività, Felice Tagliaferri sarà presente con dei laboratori Atelier dedicati ai bambini per a assimilare meglio le opere dello scultore bolognese “MANI COME OCCHI, L’ARTE A PORTATA DI TATTO” in collaborazione con la sezione Didattica del Museo affermando che: «Io faccio laboratori con i bambini dai sei ai novantanove anni, ma quelli sotto ai quindici e sopra agli ottanta sono i bambini che preferisco» .
Per informazioni potete LEGGERE QUI LO SPECIALE Famiglie al Museo o contattare il Museo di Ca’ la Ghironda allo 051 757419 Sito internet www.ghironda.it