Il Carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di maggior tradizione cattolica, ad esempio appunto Italia e Brasile. Il termine “Carnevale” deriva dall’espressione “Carnem levare” che indicava un tempo “l’astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima”.
A segnare l’arco temporale della festa sono infatti il Giovedì grasso che ne segna l’inizio ed il Martedì grasso che coincide con la fine dei festeggiamenti e l’inizio dei quaranta giorni di Quaresima prima della Santa Pasqua. Ciononostante è giusto precisare che nel tempo la Chiesa cattolica ha spesso condannato i festeggiamenti carnevaleschi perché contrari ai dettami di rigore imposti dall’istituzione ecclesiastica. E se le origini del Carnevale si possono far risalire già al Medioevo quando si celebrava “la festa dei folli”, in Italia è nel ‘600 che i festeggiamenti prendono forma secondo la visione contemporanea. Grazie alle maschere della Commedia dell’Arte e a personaggi come Pulcinella a Napoli, Arlecchino a Bergamo, Pantalone a Venezia e Meneghino a Milano, la festa diventa un momento di aggregazione popolare durante il quale si stabilisce un contatto diretto con il pubblico, utilizzando lo stesso linguaggio dialettale ed una raffigurazione decisamente più artistica.
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Il Carnevale è già storicamente un periodo di “abbandono sereno” all’allegria ed alla spensieratezza e oggi, vista la visione contemporanea della festa, la possibilità di “trasformarsi” in chi si vuole consente di entrare in un mondo diverso seppur per poco tempo. Per i bambini, e non solo, questi giorni di festa sono tra i più spensierati dell’intero anno scolastico.
LO SAPEVI? Perfino nell’antica Grecia si festeggiava una sorta di Carnevale. Le dionisiache erano infatti delle festività in cui le regole sociali, le gerarchie e tutte quelle norme di “buon comportamento” erano, per così dire, dimenticate. L’obiettivo era quello di divertirsi e far governare il caos; alla fine delle festività, però, l’ordine veniva ristabilito fino all’anno successivo.
Il giorno del travestimento è infatti un momento atteso a lungo per molti che stimola l’immaginazione, l’inventiva e la creatività e aiuta i più piccoli nel processo di socializzazione con i loro coetanei. Che ben vengano oggi le maschere di eroi famosi e principesse fatate, protagonisti di un mondo sano in cui a farla da padrone sono sempre la giustizia e l’onestà.
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Travestirsi dal proprio personaggio preferito o da un oggetto che piace o anche da un animale aiuta i bambini a identificarsi con ciò che quella maschera rappresenta, con la parte positiva del messaggio contenuto.
In fondo, è famosissimo il detto “A Carnevale ogni scherzo vale”.
Non importa se siete padri di famiglia o donne in carriera, travestirsi vi farà divertire moltissimo!